"Io credo in te!"

"Scrivi la fiducia in chi ami: anche tu donerai forza!"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Quando fu assunto come redattore in una importante rivista nazionale,  
gli sembrò di toccare il cielo con un dito.
Telefonò a mamma, papà e naturalmente alla dolce Monica,
alla quale disse semplicemente:
«Ho avuto il posto! Possiamo sposarci!».
Si sposarono, e negli anni nacquero tre vispi bimbetti:
Matteo, Marta e Lorenzo.
Sei anni durò la felicità, poi la rivista fu costretta a chiudere.
Il giovane papà si impegnò a trovare un altro posto
come redattore in un giornale locale.
Ma anche quel giornale durò poco.
Questa volta la ricerca fu affannosa.
Ogni sera la giovane mamma e i tre bambini
guardavano il volto del papà, sempre più rabbuiato.
Una sera, durante la cena, l'uomo si sfogò amareggiato:
«È tutto inutile!
Nel mio settore non c'è più niente:
tutti riducono il personale, licenziano...».
Monica cercava di rincuorarlo:
gli parlava dei suoi sogni, delle sue indubbie capacità, di speranza...
Il giorno dopo, il papà si alzò,
dopo che i bambini erano già usciti per la scuola.
Con un gran peso sul cuore,
prese una tazza di caffè e si avvicinò alla scrivania dove di solito lavorava.
Lo sguardo gli cadde sul cestino della carta.
 Alcuni grossi cocci di ceramica rosa attirarono la sua attenzione.
Si accorse che erano i pezzi dei tre porcellini rosa,
che i bambini usavano come salvadanaio.
E sul suo tavolo c'era una manciata di monetine:
tanti centesimi e qualche euro ed anche alcuni bottoni dorati,
e sotto il mucchietto di monete un foglio di carta,
sul quale una mano infantile aveva scritto:
«Caro papà, noi crediamo in te. Matteo, Marta e Lorenzo».
Gli occhi si inumidirono, i brutti pensieri si cancellarono,
il coraggio si infiammò.
 Il giovane papà strinse i pugni e promise:
«La vostra fede non sarà delusa!».
Oggi, sulla scrivania di uno dei più importanti editori d'Europa,
c'è un quadretto con la cornice d'argento. 
L'editore la mostra con orgoglio dicendo:
«Questo è il segreto della mia forza!».
È solo un foglio di carta, con una scritta incerta e un po' sbiadita:
«Caro papà, noi crediamo in te!...».

«lo credo in te» è molto più di una dichiarazione d'amore.
 È la forza più pura che esiste.
 Per questo Gesù ha detto:
«Se aveste almeno una fede piccola come un granello di senape,
 voi potreste dire a questa pianta di gelso:
"Togliti via da questo terreno e vai a piantarti nel mare!".
Ebbene, se aveste fede, quell'albero farebbe come avete detto voi».
( Lc 17, 6 )