"TU NON CAPISCI PROPRIO NIENTE!"

"E noi, ci accorgiamo dell'amore che abbiamo attorno?"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Alla moglie, qualunque fosse il motivo, ripeteva:
«Tu non capisci proprio niente!».
Effettivamente, lei non aveva studiato oltre la quinta elementare,
non si interessava di politica, non leggeva giornali;
si occupava soltanto dei figli, della casa, del bucato,
della cucina, del pollaio, del lavoro al calzaturificio.
Quando si accendeva una discussione in famiglia,
il marito, rifiutando per principio ogni dialogo "assennato",
pregiudizialmente concludeva:
«Tu non capisci proprio niente!».
Quando la moglie tentava di coinvolgerlo in qualche problema serio,
per valutare l'opportunità di una spesa, o la scelta del luogo di villeggiatura,
o i risultati scolastici dei ragazzi, o il bilancio familiare...
la sua risposta era sempre la stessa; pronta, secca, definitiva:
 «Tu non capisci proprio niente!».
Una sera, in casa, mentre la TV trasmetteva una partita della nazionale,
venne a mancare improvvisamente la corrente elettrica.
Il marito, brontolando con l'abituale presuntuosa "sicumera",
si avviò a scendere nel buio dello scantinato per controllare
e sostituire la valvola fusibile nel quadro di distribuzione.
«Accendi una candela!», gli suggerì la moglie.
Al solito, il marito ribatté:
«Tu non capisci proprio niente! Conosco il posto a memoria!».
Ma quella sera, evidentemente, qualcosa non funzionò a dovere.
Perché il povero uomo scivolò su un gradino,
dopo avere lanciato un urlo disumano, picchiò una testata tremenda
e finì al suolo "tramortito", sanguinante e con rotture varie.
Il caso era molto grave, ma i medici dell'ospedale,
dopo giorni e giorni di cure intensive,
riuscirono a salvare la vita al poveretto.
Quando infine l'infortunato si risvegliò dopo quattro giorni,
vide la moglie accanto al letto,
china su di lui, con gli occhi pieni di lacrime, amorosa e trepidante.
La povera donna non l'aveva abbandonato un solo istante:
giorno e notte, sempre vicina a lui,
con mille attenzioni e con infinite preghiere.
Dopo due settimane di degenza,
quando finalmente l'uomo poté mormorare le prime parole,
"farfugliando" penosamente sussurrò,
mentre due grosse lacrime gli brillavano negli occhi:
«Sono un animale. Non avrei mai creduto che tu mi volessi tanto bene!».
E lei, col suo sorriso di sempre, amabile, luminoso,
gli bisbigliò sottovoce:
«Tu non capisci proprio niente...».

Gesù ha sconfitto il principale nemico della nostra felicità: la morte.
La morte non ha più l'ultima parola sulla nostra vita.
Gesù muore sulla croce per donarci la vita eterna.

...ma questa epoca è proprio sicura di avere capito tutto?

BUONA PASQUA!