PANE CHE DÀ VITA!

"E tu, sei pronto ad assaggiare il Pane di vita?"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

In un lontano paese, una povera vedova si manteneva
prestando servizio ad una ricca e misteriosa signora,
che viveva solitaria in una villa dall'aspetto lugubre,
seminascosta nel cuore di un bosco.
La buona vedova compiva il suo lavoro con generosità e precisione,
e un giorno inaspettatamente la signora le fece un regalo: un anello straordinario.
«Ruotando due volte questo anello intorno al dito,
ti potrai trasformare in tutto ciò che vorrai», le spiegò la strana signora.
La vedova non ci fece un gran caso,
ma quando una terribile carestia si abbatté sulla regione,
si ricordò dell'anello.
Lo girò due volte attorno al dito
e si trasformò in un magnifico falco dalle ali affilate.
Aveva deciso di volare fino a trovare una terra
che potesse fornire sostentamento al figlio e ai suoi vicini.
Volò fino ad esaurire le forze, poi tornò mestamente nella sua casa.
La carestia aveva colpito tutte le terre del regno.
Non c'era scampo per nessuno.
Ma la donna non si rassegnò.
Ruotò l'anello due volte
e si trasformò in un'enorme e fragrante forma di pane.
Quando suo figlio tornò a casa e vide quella enorme pagnotta,
cominciò a mangiare di gusto.
Era solo
pane, ma saziava in modo mirabile.
Mentre masticava con voluttà,
il figlio della vedova vide passare un vicino di casa,
con cui aveva avuto molti dissapori e che gli ispirava una fortissima antipatia.
Era deciso ad ignorarlo, ma una scossa al cuore lo costrinse ad invitarlo
a condividere quel pane miracoloso.
La voce si sparse e da tutto il villaggio la gente accorse:
grandi e piccoli, giovani e vecchi, poveri,
ammalati e sani, disperati ed inquieti.
Quel pane sembrava non finire mai.
Inoltre, non si limitava a togliere la fame,
 ma infondeva serenità e voglia di pace,
senso di bontà e salute per il corpo.
Quelli che erano nemici si riconciliavano
e quelli che prima si ignoravano si sorridevano cordialmente.
Ogni notte, l'ultima briciola di pane si trasformava di nuovo
nella vedova generosa.
Ogni mattino, la donna ridiventava una gigantesca pagnotta,
profumata e deliziosa,
che nutriva il corpo e lo spirito della gente del villaggio.
Così fu fino al nuovo raccolto.
Quel giorno fu organizzata una grande festa.
Naturalmente partecipò anche la vedova.
Tutti quelli che si avvicinavano a lei, provavano una strana sensazione:
la donna profumava di pane appena sfornato...

«Mentre stavano mangiando, Gesù prese il pane,
fece la preghiera di benedizione, spezzò il pane,
 lo diede ai discepoli e disse:
"Prendete: questo è il mio corpo"».
( Mc 14, 22 )