I Racconti del Gufo
 
Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:
 
 
Una tremenda siccità aveva colpito la regione.
L'erba era prima ingiallita e poi appassita.
Erano morti i cespugli e gli alberi più fragili.
Neppure una goccia d'acqua pioveva dal cielo e le mattine
si presentavano alla terra senza la lieve frescura della rugiada.
A migliaia gli animali piccoli e grandi stavano morendo.
Pochissimi avevano la forza per sfuggire al deserto che ingoiava ogni cosa.
La siccità si faceva ogni giorno più dura.
Persino i forti, vecchi alberi,
che affondavano le radici nella profondità della terra, persero le foglie.
Tutte le fontane e le sorgenti erano esaurite.
Ruscelli e fiumi erano inariditi.
Solo un piccolo fiore era rimasto in vita, perché una piccolissima
sorgente dava un paio di gocce d'acqua.
 
Ma la sorgente disperava:
"Tutto è arido e assetato e muore.
E io non posso farci nulla.
Che senso hanno le mie due gocce d'acqua?".

Lì vicino c'era un vecchio, robusto albero.
Udì il lamento e, prima di morire, disse alla sorgente:
"Nessuno si aspetta da te che tu faccia rinverdire tutto il deserto.
Il tuo compito è tenere in vita quel fiorellino.
Niente più."
 
 
Siamo tutti responsabili di un fiorellino.
Ma ce ne dimentichiamo spesso per lamentarci di tutto quello che non riusciamo a fare.