"CATENA" D’AMORE…

"Anche l'acqua impetuosa non può più farci paura!"... (Torrente Travignolo, Trentino).

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Nel cuore di una vallata di campi, prati e boschi, in una casetta a due piani,
 viveva una famigliola felice.
Erano tre, per il momento: una mamma, un papà e un bambino biondo di sei anni.
Al centro della valle, scorreva un torrente "allegro" e "tortuoso".
La casetta sorgeva un po' isolata dal paese
e così, la Domenica, la famigliola si "stipava" in un'auto piccolina
e andava a Messa nella Chiesa parrocchiale.
La sera, prima di addormentarsi, tutti insieme pregavano.
Un Angelo del Signore, tutte le sere, raccoglieva le preghiere e le portava in cielo.
Un autunno, piovve per molti giorni.
Il torrente si gonfiò di acqua scura.
La valle cominciò ad essere sommersa dall'acqua.
Il papà svegliò la mamma e il bambino.
Si strinsero spaventati, perché l'acqua aveva invaso il piano terreno della casetta.
E continuava a salire.
Sempre più scura, sempre più veloce.
«Saliamo sul tetto!», disse il papà.
 Prese il bambino, e salì in soffitta e di là sul tetto.
La mamma li seguì.
Sul tetto si sentirono come naufraghi su un'isoletta, che diventava sempre più piccola.
Perché l'acqua continuava a salire, e arrivò implacabile alle ginocchia del papà.
Il papà si sistemò ben saldo sul tetto, abbracciò la mamma e le disse:
«Prendi il bambino in braccio e sali sulle mie spalle!».
Mamma e bambino salirono sulle spalle del papà, che continuò:
«Mettiti in piedi sulle mie spalle e alza il bambino sulle tue.
 Non avere paura. Qualunque cosa capiti, io non ti lascerò!».
La mamma baciò il bambino e disse:
«Sali sulle mie spalle e non avere paura. Qualunque cosa capiti, io non ti lascerò!».
L'acqua continuava ad alzarsi.
Sommerse il papà e le sue braccia tese a tenere la mamma,
poi inghiottì la mamma e le sue braccia tese a tenere il bambino.
Ma il papà non mollò la presa e neanche la mamma.
L'acqua continuò a salire.
Arrivò alla bocca del bambino, agli occhi, alla fronte.
L'Angelo del Signore, che era venuto a prendere le preghiere della sera,
vide solo un ciuffetto biondo spuntare dall'acqua torbida.
Con mossa leggera, afferrò il ciuffo biondo e tirò.
Attaccato ai capelli biondi venne su il bambino,
e attaccata al bambino venne su la mamma,
e attaccato alla mamma venne su il papà.
Nessuno aveva mollato la presa!
L'Angelo spiccò il volo
e posò con dolcezza l'originale "catena" sulla collina più alta,
dove l'acqua non sarebbe mai arrivata.
Papà, mamma e bambino "ruzzolarono" sull'erba:
poi si abbracciarono, piangendo e ridendo.
Invece delle preghiere, quella sera,
 l'Angelo portò in cielo il loro amore.
E tutte le "schiere celesti" scoppiarono in un fragoroso applauso!

«Qualunque cosa possa capitare nella tua vita, io non ti lascerò mai!»,
dice Dio...