TEMPESTA DI GHIACCIO…

"E tu, con quanto amore affronti una strada fredda ed impervia?"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Due alpinisti si arrampicavano su una strada impervia,
mentre li flagellava un vento gelido.
La tormenta stava per scatenarsi.
Raffiche turbinanti di schegge di ghiaccio sibilavano fra le rocce. 
I due uomini procedevano a fatica.
Sapevano molto bene che,
se non avessero raggiunto in tempo il rifugio,
sarebbero periti nella tempesta di neve.
Mentre, con il cuore in gola per l'ansia
e gli occhi quasi accecati dal nevischio,
costeggiavano l'orlo di un abisso, udirono un gemito.
Un pover'uomo era caduto nella voragine
e, incapace di muoversi, invocava soccorso.
Uno dei due disse:
«È il destino. Quell'uomo è condannato a morte.
Acceleriamo il passo o faremo la sua fine!».
E si affrettò, tutto curvo in avanti, per opporsi alla forza del vento.
Il secondo, invece, si impietosì
e cominciò a scendere per le pendici scoscese.
Trovò il ferito, se lo caricò sulle spalle
e risalì affannosamente sulla mulattiera.
Imbruniva.
Il sentiero era sempre più oscuro.
L'alpinista che portava il ferito sulle spalle era sudato e sfinito,
quando vide apparire le luci del rifugio.
 Incoraggiò il ferito a resistere,
ma all'improvviso inciampò in qualcosa steso di traverso sul sentiero.
Guardò e non poté reprimere l'orrore:
ai suoi piedi era steso il corpo del suo compagno di viaggio.
Il freddo lo aveva ucciso.
Lui era sfuggito alla stessa sorte,
solo perché si era affaticato a portare sulle spalle il poveretto
che aveva salvato nel burrone.
Il suo corpo e lo sforzo avevano mantenuto il calore sufficiente
per salvare la vita!

Vuoi salvare la tua vita da questa società così fredda e spietata?
«Ama il prossimo tuo come te stesso!»...