RAGIONI PER VIVERE…

"Il Caprifoglio ricopre tronchi e rami, con fiori profumati e foglie verdi!"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Albero aveva un tronco rugoso, e rami un po' rachitici,
che producevano meline aspre, che nessuno voleva.
Ma la cosa peggiore era il carattere.
Albero non faceva che lamentarsi: il campo si sarebbe riempito di fango,
le mucche ed i conigli gli avrebbero rovinato la corteccia,
 l'erba alta gli avrebbe fatto il solletico e così via.
Siepe, che era cresciuta proprio accanto ad Albero,
decise perciò di far qualcosa,
per impedire il continuo mugugno di quel brontolone d'Albero.
Spiegò il problema al vecchio Corvo, che disse:
«Albero non ha una vera ragione di vita, ecco perché si lamenta sempre!».
«Ma dove si trova questa ragione?».
«Di solito, proprio sotto il naso!».
In estate, Siepe si riempì di verde e, come sempre,
Caprifoglio le si attorcigliò alle foglie, adornandola con i suoi fiori profumati.
«Albero», chiese Siepe un bel giorno,
«qual è la cosa più brutta della tua vita?».
Albero ci pensò un po', e poi sussurrò con voce triste:
 «La cosa peggiore è che non piaccio a nessuno.
La mia fioritura dura solo pochi giorni, le mie foglie non sono belle
e le mie mele selvatiche hanno un sapore orribile!».
«Ma a questo si può rimediare facilmente!», esclamò Siepe.
«Potrei chiedere a Caprifoglio di crescere lungo il tuo tronco e sui tuoi rami,
e così saresti ricoperto di fiori profumati e di foglie verdi
per la maggior parte dell'anno.
L'unica difficoltà è che... Caprifoglio non vuole:
dice che ti lamenti troppo!».
Albero rimase in silenzio. Poi disse:
«Se io prometto di lamentarmi di meno,
potresti convincerlo a crescere sopra di me?».
«Certo!», rispose Siepe.
Così, per un anno intero, Albero non si lamentò neppure una volta.
Ed un bel giorno della primavera seguente,
Caprifoglio mise fuori un timido germoglio.
 Si attorcigliò al tronco di Albero e si intrecciò ai suoi rami,
dischiuse i suoi fiori profumati gialli e rosa,
ed Albero divenne il più bello tra tutti gli alberi del campo.
Da quel giorno, non si lamentò più.
Nemmeno una volta. Mai più.
Un pomeriggio d'inverno, Corvo andò da Siepe.
 «Non ho più sentito Albero lamentarsi.
Deve aver trovato una ragione di vita. Qual è?».
«Chiedilo a lui!», rispose Siepe.
Corvo volò da Albero, e gli chiese che ragione di vita avesse trovato.
«Non posso parlare ora, Corvo, devo proteggere Caprifoglio dal vento!».
«Ma è tutto marrone ed avvizzito, ora che è inverno!».
«Ora è così!» rispose Albero.
«Ma si appoggia a me, perché io lo protegga fino a primavera.
Ed allora sboccerà di nuovo, più folto e più bello dell'anno passato!»
Il vecchio Corvo e Siepe furono molto contenti, nel sentirlo parlare così.
Albero aveva trovato la sua ragione di vita, e non si sarebbe lamentato mai più!

Talvolta, il  cuore è "presbite"!
Abbiamo una "ragione di vita" sotto il naso, e non la vediamo...