UNA PICCOLA PORTA...

"Anche tu puoi seguire il tuo cuore: troverai una porta aperta, ed un Padre che ogni giorno attende il tuo ritorno!"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Intorno alla stazione principale di una grande città,
si dava appuntamento, ogni giorno ed ogni notte,
una folla di "relitti umani":
barboni, ladruncoli, "marocchini" e giovani drogati!
Di tutti i tipi, e di tutti i colori...
Si vedeva bene, che erano infelici e disperati.
Barbe lunghe, occhi "cisposi",
mani tremanti, stracci, sporcizia.
Più che di soldi,
avevano tutti bisogno di un po’ di consolazione,
e di coraggio per vivere.
Ma queste cose, oggi, non le sa dare quasi più nessuno!
Colpiva, tra tutti, un giovane,
sporco, e con i capelli lunghi e trascurati,
che si aggirava, in mezzo agli altri poveri "naufraghi" della città,
come se avesse una sua personale "zattera" di salvezza.
Quando le cose gli sembravano proprio andare male,
 nei momenti di solitudine e di angoscia più nera,
il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino,
unto e stropicciato, e lo leggeva…
Poi, lo ripiegava accuratamente, e lo rimetteva in tasca!
Qualche volta, lo baciava:
se lo appoggiava al cuore, o alla fronte.
La lettura del bigliettino faceva effetto subito.
Il giovane sembrava "riconfortato",
 raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio.
Che cosa c'era scritto, su quel misterioso biglietto?
Sei piccole parole, soltanto:
"La
porta piccola è sempre aperta!".
Tutto qui...
Era un biglietto, che gli aveva mandato suo padre!
Significava che era stato perdonato
e, in qualunque momento, avrebbe potuto tornare a
casa.
Ed, una notte, lo fece!
Trovò la porta piccola, del giardino di casa, aperta.
Salì le scale, in silenzio, e si infilò nel suo letto.
Il mattino dopo, quando si svegliò,
accanto al letto, c'era suo padre...
In silenzio, si abbracciarono!

"Il biglietto misterioso spiega
che c'è sempre una piccola porta aperta,
per l'uomo...
Può essere la porta del Confessionale,
quella della Chiesa, o del pentimento!
E là, sempre, un Padre che attende...
Un Padre, che ha già perdonato,
e che aspetta di ricominciare tutto, daccapo!".