LA CURA DEL CUORE!

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Si racconta di un medico, che entrò in ospedale,
subito dopo essere stato chiamato, urgentemente, dalla chirurgia!
Rispose alla chiamata, non appena possibile,
e, messo il camice, andò direttamente al blocco chirurgico.
Davanti alla sala operatoria, trovò il padre del bambino, che gli gridò:
"Perché è venuto così tardi? Perché tutto questo tempo?
Non sa che la vita di mio figlio è in pericolo?
Dov'è il suo senso di responsabilità?".
Il dottore sorrise, imbarazzato, e disse:
"Mi dispiace, non ero in ospedale,
e sono arrivato velocemente, per come ho potuto,
dopo aver ricevuto la chiamata...
Ed ora, vorrei che si calmasse, in modo che io possa fare il mio lavoro!".
"Devo stare calmo? Cosa succederebbe,
se suo figlio si trovasse, in questo momento, nei panni del mio bambino?
Starebbe tranquillo?", disse il padre, arrabbiato.
Il dottore sorrise, tristemente, e rispose:
"Le voglio dire quello che ha detto Giobbe, nella «Bibbia»:
«Dalla polvere siamo venuti, ed in polvere ritorneremo:
sia benedetto il nome di Dio!».
Noi medici non possiamo fare sempre miracoli!
Stia tranquillo, comunque: faremo tutto il possibile, per suo figlio!".
"Dare consigli, quando non siamo in questione, è così facile!",
mormorò il padre.
L'intervento durò qualche ora:
alla fine, il medico uscì, dalla sala operatoria, felice, e disse al padre:
"Grazie a Dio, suo figlio è salvo!",
e, senza attendere la risposta del padre, guardò l'orologio,
ed andò di fretta, dicendo:
"Se vuole sapere altro, chieda all'infermiera!".
"Perché è così arrogante?
Non poteva aspettare qualche minuto, e dirmi di più, sullo stato di mio figlio?",
disse il padre, all'infermiera.
L'infermiera, con le lacrime al viso, gli rispose:
"Il figlio del dottore è morto ieri, in un incidente stradale,
ed era al funerale, quando l'abbiamo chiamato, per l'urgenza:
ed ora che il suo bambino è fuori pericolo, e sta bene,
lui è corso a vedere la sepoltura di suo figlio!".

"Non giudicare mai nessuno,
perché non sai cosa sta vivendo, realmente, chi hai davanti a te...".