LE "DOLCI COCCOLE"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Una volta, tanto tempo fa, c'era una terra,
dove la gente viveva felice!
Tutti erano amici, si volevano bene, giocavano insieme, e si aiutavano...
Erano gentili, cordiali, premurosi!
Anche per la strada, anche quando c'era la coda da fare all'ufficio postale,
ed anche nell'atrio della scuola.
Naturalmente, c'era un segreto!
Allora, alla nascita, ogni bambino riceveva un sacchetto, pieno di "dolci coccole"...
Le "dolci coccole", erano molto apprezzate!
Tutti quelli che le ricevevano, si sentivano pieni di dolcezza, e di calda simpatia.
Coloro che non ne ricevevano, finivano per prendersi il mal di schiena,
appassivano, talvolta morivano...
In quel tempo, però, era facile procurarsi delle "dolci coccole"!
Quando uno ne aveva voglia, si avvicinava ad un altro, e domandava:
«Vorrei una "dolce coccola"!».
L'altro tuffava la mano nel suo sacchetto, e ne traeva una "dolce coccola",
delle dimensioni di una mano di bambina.
Chi la riceveva, la strofinava dolcemente sul cuore, sulle guance, o sulle braccia,
e subito si sentiva invadere da un'ondata di calore e di benessere,
piacevole nel corpo e nell'anima.
La gente si scambiava continuamente "dolci coccole"
e, dal momento che erano assolutamente gratuite, se ne potevano avere a volontà!
Così, quasi tutti vivevano felici, e si sentivano teneri e caldi.
«Quasi» tutti... C'era qualcuno, che non era affatto contento,
di vedere la gente scambiarsi "dolci coccole"!
Si chiamava Belzefà: una strega perfida, e perennemente rabbiosa,
che architettò un piano diabolico.
Un mattino, piombò nel mezzo di una famigliola...
Si accostò al papà, che leggeva il giornale,
e gli indicò la moglie, che stava coccolando la bambina più piccola!
«Non vedi, tutte le "dolci coccole", che tua moglie sta donando alla bambina?
Se va avanti così, non ce ne saranno più per te!», sussurrò Belzefà.
L'uomo, si preoccupò: «Vuoi dire che, a forza di donarle agli altri,
non ci saranno più "dolci coccole", nel nostro sacchetto?».
«Certo!», rispose la strega. «Ad un certo punto, "fine", "stop", "the end"!».
E ripartì, ghignando, a cavallo della sua "turbo-scopa".
Il papà prese sul serio, le parole di Belzefà...
Da quel momento, ogni volta che vedeva la moglie dare "dolci coccole" ai bambini,
si sentiva triste ed inquieto.
E, se la strega aveva ragione? Ne parlò alla moglie!
Ed, anche lei, si spaventò...
Bisognava, assolutamente, economizzare le "dolci coccole"!
Uomini, donne e bambini smisero di sorridersi, di essere gentili, di aiutarsi.
Ma, successe un fatto, straordinario...
Una fanciulla, dagli occhi pieni di luce, ed un sorriso dolce e limpido,
arrivò in quel triste paese!
Pareva proprio, che non avesse mai sentito parlare della perfida strega,
e distribuiva "dolci coccole" a piene mani, senza paura che le venissero a mancare.
Le offriva gratuitamente, anche se nessuno gliele domandava!
I bambini la amavano tantissimo, perché si sentivano davvero bene con lei.
E si misero a distribuire "dolci coccole", tutte le volte che ne avevano voglia!
I grandi fecero una Legge, per impedire di sprecare le "dolci coccole",
a destra e a sinistra...
Ma, i bambini, continuarono!
E, siccome i bambini sono più numerosi degli adulti, in breve tempo,
la terra iniziò a ridiventare quel luogo, dove la gente viveva serena e felice!

«A chi darai, stamattina, la tua "dolce coccola"?».