LE VECCHIE ABITUDINI...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

Quando ero un giovane Seminarista,
ricordo di essermi recato, in infermeria, una sera
(sinceramente, non ne rammento il motivo...)!
Mentre il Frate infermiere stava rimboccando, le coperte,
per la notte, a due Preti, costretti a letto,
io ero, nel corridoio, buio, e assistetti, a tutta la scena...
Mentre rimboccava le coperte, al primo Prete,
tirandogliele, sotto il mento, l'anziano lo rimbrottò, adirato:
"Togli la tua faccia, dalla mia, fratello!".
II povero Frate andò, in silenzio, nell'altra stanza,
dal secondo Prete...
II Prete rispose, con gratitudine:
"Oh, fratello: sei così buono, con noi!
Stasera, prima di dormire,
dirò una preghiera, particolare, solo per te!".
Lì, nel corridoio, buio, fui colpito,
da un'improvvisa consapevolezza...
Un giorno, io sarei stato uno, di quei due vecchi Preti!
La piena consapevolezza, era questa:
io stavo già, esercitandomi, per quel momento...
Quando si invecchia, le abitudini prendono il sopravvento!
I vecchi eccentrici si esercitano, tutta la vita,
a essere eccentrici...
I vecchi Santi si esercitano, tutta la vita,
a essere Santi!».

"La vecchiaia, è come un conto, in banca!
Ritiriamo, alla fine, quanto vi abbiamo depositato,
durante tutta la vita...".