LA BICICLETTA DI DIO!

"Pedaliamo anche noi sulla via della vita!"...

Il Gufo nei suoi pensieri notturni disse:

In una calda sera di fine estate, un giovane si recò da un vecchio saggio:
"Maestro, come posso essere sicuro che sto spendendo bene la mia vita?
Come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?".
Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse:
"Una notte mi addormentai con il cuore turbato,
 anch'io cercavo, inutilmente, un risposta a queste domande.
Poi feci un sogno.
Sognai una bicicletta a due posti.
Vidi che la mia vita era come una corsa con una bicicletta a due posti: un tandem.
 E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare.
Non so quando avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti.
Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa.
Dio rendeva la mia vita più felice ed emozionante.
Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti?
Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada.
Era piuttosto noiosa e prevedibile.
Era sempre la distanza più breve tra due punti.
Ma quando cominciò a guidare lui, conosceva bellissime scorciatoie,
su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo.
Tutto quello che riuscivo a fare era tenermi in sella!
Anche se sembrava una pazzia, lui continuava a dire:
«Pedala, pedala!».
 Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso, e chiedevo:
«Signore, ma dove mi stai portando?».
Egli si limitava a sorridere e non rispondeva.
Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi.
 Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell'avventura,
e quando dicevo: «Signore, ho paura...»,
lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano
e subito una immensa serenità si sostituiva alla paura.
Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno;
doni di guarigione, accettazione e gioia.
Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio.
Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio.
E ripartimmo.
Mi disse: «Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso».
Così li regalai a persone che incontrammo,
e trovai che nel regalare ero io a ricevere,
e il nostro fardello era comunque leggero.
Dapprima non mi fidavo di lui, al comando della mia vita.
 Pensavo che l'avrebbe condotta al disastro.
Ma lui conosceva i segreti della bicicletta,
sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti,
 saltare per superare luoghi pieni di rocce,
volare per abbreviare passaggi paurosi.
E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani,
e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto
con il mio delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore.
E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti,
lui si limita a sorridere e dice:
«Non ti preoccupare, guido io, tu pedala!»".

Per una vita riuscita non è sufficiente "pedalare",
ma è necessario sapere chi è alla "guida"...