Vorrei
esser io la lama che incide,
la corazza che racchiude,
la morsa che t' addolora, di pace...
Io
quel canto sfuggente,
l'occhio vago al mistero vassallo...
Vorrei
esser io la notte insonne,
la purezza imbavagliata,
la fierezza innamorata...
Io la
spina, io la nuvola,
io ogni canto che consuma...
Al tuo
fianco - sereno seme d'incanti -
sarei brocca e dispetto alla tua sete.
Mano
ferma al vento, conchiglia di cielo,
donna-isola e donna-stella,
firmamento di sole e pia salvezza...
Vorrei
esserti io compagna, alfin:
bocca che asserisce,
volto che annuisce,
spiga che miscela ogni fortuna...
Cuscino
di germogli, sarei,
alito estivo di bellezza,
sibilo di luna, magico ornamento...
Ma...
non sono che un brivido, inatteso.
Malinconica
sillaba
che ti rincorre e che s'arrampica,
o mia parola!
SANDRA CERVONE