POESIE   MA POI, CHI SONO?   DIARIO

Gaeta: la Nave di Serapo e il Monte Orlando.

Sono di sale anch'io, mare nel mare, goccia abbarbicata al gusto acre d'un sentimento enorme e pur straniero! Sono parte dell'onda che sovrasta, della goccia che allaga, dell'oceano che tradisce. Ma che unisce. Popoli e continenti. Ferite e carezze.
E stranezze. E bellezze... Sono acre come i sospiri, palpabile come i sogni ad occhi aperti... e scivolosa e inafferrabile... come il tuo abbandono. Ogni scoglio, bramo, ogni riparo. Ma sempre mi ritrovo lontana dalla battigia che pur ho battuto, schiumosa e vellutata come amante e carezzevole come madre...
La pelle scura, striata di salsedine, č il dono immediato che offro ai viandanti. I pių intraprendenti, poi, s'immergono nell'onda e bevono l'amara-tenerezza del mio pianto. Eternamente lambisco vortici e carene, sommergo desideri e rivelo meraviglie...
Sono donna di mare, statua di sale, amica-amante del tempo esausto che ancora vola. Amami cosė, pellegrina e straniera, certezza e rimpianto, lacrima e avventura.

SANDRA CERVONE